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CLIL

CLIL (Content and Language Integrated Learning) è un approccio metodologico rivolto all’apprendimento integrato di competenze linguistico-comunicative e disciplinari in lingua straniera.
I Decreti del presidente della repubblica 88 e 89 del 2010 disciplinano la normativa che prevede l’obbligo di insegnare, nel quinto anno della scuola superiore di II grado, una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL. In particolare:

  • per gli istituti tecnici la DNL deve essere compresa nell’area di indirizzo del quinto anno, e deve essere insegnata obbligatoriamente in lingua inglese
  • per i licei (esclusi i linguistici) l’insegnamento della DNL deve essere effettuato in una delle lingue comunitarie
  •  per i licei linguistici l’insegnamento di DNL in lingua straniera è prevista già a partire dal terzo anno del corso di studi; nel quarto e quinto anno è previsto inoltre l’insegnamento di una seconda DNL in una lingua straniera diversa dalla prima.

Il profilo del docente CLIL è caratterizzato

  • dal possesso di competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1.  Le certificazioni linguistiche di livello C1 devono essere rilasciate da enti certificatori, riconosciuti con Decreti Direttoriali che sono costantemente aggiornati ( vedi pagina “Certificazioni”).
  • da competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario di 20 CFU per i docenti in servizio.

Il percorso per diventare “docente CLIL” prevede la frequenza di Corsi di perfezionamento organizzati presso le Università in base alle seguenti norme:

  • Decreto del Ministro del 30 settembre 2011 che stabilisce criteri e modalità per lo svolgimento dei corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, ai sensi dell’articolo 14 del decreto ministeriale 249 del 10 settembre 2010 (Regolamento concernente la formazione iniziale). I corsi di perfezionamento sono organizzati dalle Università, hanno il valore di 60 CFU e sono rivolti a docenti in possesso di abilitazione e di competenze linguistiche certificate nella lingua straniera di almeno livello C1. Il decreto descrive le finalità del corso, il profilo del docente per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera e l’articolazione dei crediti formativi.
  • Decreto del Direttore generale 6 del 16 aprile 2012 che definisce le modalità di attuazione dei corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera secondo la metodologia CLIL del valore di 20 CFU affidati alle Università e rivolti ai docenti in servizio.

Il percorso normativo

Da un punto di vista normativo, le attività CLIL possono essere sviluppate nelle scuole di ogni ordine e grado: l’articolo 4, comma 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 275 del 1999, prevede che “Nell’ambito dell’autonomia didattica possono essere programmati, anche sulla base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività nonché insegnamenti in lingua straniera in attuazione di intese e accordi internazionali”.
Le modalità organizzative di percorsi CLIL attivati in assoluta autonomia e su base volontaria sono state modificate dalla Legge di Riforma 53 del 2003 e dai Regolamenti attuativi del 2010 in quanto hanno previsto in forma generalizzata l’insegnamento di una disciplina in lingua straniera negli ultimi anni di tutti i Licei e Istituti Tecnici. Nei Licei Linguistici l’insegnamento è previsto a partire dalla classe terza in una lingua straniera e in un’altra lingua straniera a partire dalla classe quarta.
La scelta legislativa ha richiesto la definizione di norme applicative e di attività formative che coinvolgono università, enti, associazioni professionali, agenzie varie.

In questo contesto occorre ricordare la nota 240 del 16 gennaio 2013 (Norme transitorie CLIL per i licei linguistici) e la nota 4969 del 25 luglio 2014 (Norme transitorie CLIL per licei e istituti tecnici) che offre alle scuole un quadro riassuntivo della normativa che regola l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera secondo la metodologia CLIL, definisce i requisiti richiesti ai docenti e propone modalità attuative graduali.

La Legge 107 del 2015, all’articolo 7, definisce come obiettivi formativi prioritari “la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.

Il Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019, nel punto 4.4 Competenze di lingua straniera, evidenzia che i percorsi di metodologia CLIL sono fondamentali:

  • per attuare pienamente quanto prescritto dai Regolamenti del 2010

  • per ampliare l’offerta formativa attraverso contenuti veicolati in lingua straniera in tutte le classi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Le prime sperimentazioni

Il CLIL è una metodologia di insegnamento che si è sviluppata in diversi Paesi europei a partire dalla metà degli anni 1990, quando in Italia, grazie allo sviluppo di progetti europei, organizzati da varie istituzioni e Università, alcune scuole hanno attivato sperimentazioni di insegnamenti di contenuti disciplinari in lingua straniera. Il nostro è il primo paese dell’Unione Europea a introdurre il CLIL in modo ordinamentale nella scuola secondaria di secondo grado.

 

Nei seguenti siti web “CLIL Varese” e  “Eccellenza CLIL nel primo ciclo di istruzione” sono reperibili articoli, risorse, lezioni e interessanti materiali CLIL scaricabili. 

Vedi anche “Risorse